Obiettivo: gettare le basi della ripartenza ma con il coinvolgimento dell'intero Paese per realizzare un “patto sociale” che dia prospettiva al sistema economico. L'azione della Csu riprende dalla richiesta di riaprire il confronto con il Governo. "Manca un vero progetto di rilancio" – scandiscono. Di qui un lungo elenco di proposte che spaziano dal tema banche alle riforme, dalla sistema sanitario e di welfare alla giustizia, fino al debito pubblico e all'Europa.
Gianluca Montanari si sofferma in primis sulla necessità di risanamento del sistema bancario, “il guasto al motore dell'economia – dice - che compromette ogni sforzo di reagire alla crisi sistemica. Va poi fatta chiarezza sul futuro delle quattro banche in attività”. Così come vanno realmente perseguiti i responsabili dei dissesti degli istituti di credito che rappresentano la parte più consistente del debito pubblico di cui lo Stato è costretto a farsi carico.
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"Con la scusa della pandemia e confidando sulla impossibilità di organizzare iniziative di mobilitazione o protesta – osserva quindi Giuliano Tamagnini – il Governo tira dritto portando il paese ad un indebitamento di 500 di milioni di euro senza parlarne con nessuno, o con il progetto di sviluppo San Marino 2030, presentato a tutti tranne che al sindacato. Si stanno erodendo così i terreni della democrazia”.
Un richiamo forte anche al tema giustizia: "Di vitale importanza è liberare la Magistratura dal giogo della politica", avverte con chiaro riferimento alla composizione del Consiglio Giudiziario Plenario, importante per “garantire la certezza del diritto”. Sul fronte Europa, il sindacato infine rompe gli indugi caldeggiando una adesione piena all'Unione.
Guarda le interviste al Segretario Generale CDLS Gianluca Montanari e al Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini.