Relativamente alle misure anti Covid, il Direttivo CSdL lamenta l'assenza di confronto sull'ultimo decreto così come per i precedenti: “Le attuali restrizioni – sostengono - troppo soft rispetto alla gravità della situazione”. Rimarcata in particolare “l'estrema pressione sui lavoratori della sanità, compresi gli operatori del Casale La Fiorina, con turni massacranti e a rischio sindrome da burnout”.
Lanciato quindi nuovamente l'appello alla trasparenza sia sui responsabili del debito pubblico - per un importo di circa un miliardo dovuto per lo più ai dissesti bancari -, sia sul prestito ponte, “tuttora avvolto – dicono - da un velo di segretezza”. La Confederazione del Lavoro torna a ribadire la necessità di verificare prima all'interno del paese quali risorse sarebbe stato possibile reperire. Altra pecca, per il sindacato, la mancata adesione all'Unione europea, “una condizione, quella attuale, - spiegano - che frena l'economia e le prospettive di crescita e non consente di accedere alle importanti risorse destinate agli Stati membri per far fronte a periodi di difficoltà”. Del prestito ponte viene, infine, sottolineata anche la particolare onerosità per le casse dello Stato.