Al momento sembra prevalere la cautela, in attesa di valutare gli effetti concreti del cosiddetto “decreto ristori”. Diversi rappresentanti delle organizzazioni di categoria, in ogni caso, mostrano apprezzamento per il sostegno offerto dal Governo, a chi più ha subito il contraccolpo dell'emergenza covid. L'auspicio della Presidente di Osla, tuttavia, è che nei prossimi mesi – dopo la presentazione dei bilanci - si valutino ulteriori misure, specie a supporto dei settori maggiormente colpiti, come il commercio e il turismo. Monica Bollini cita, ad esempio, il caso dei tour operator. La Presidente USC Marina Urbinati, pur non dichiarandosi soddisfatta, riconosce tuttavia come queste misure – nonostante il “grande lavoro delle associazioni” - siano il massimo che si potesse ottenere. Anticipa poi che fra luglio ed agosto vi sarà un altro incontro, con i rappresentanti dell'Esecutivo, per verificare se siano necessarie correzioni. “Dobbiamo partire – afferma – e vedere cosa produrrà effettivamente questo decreto”, che ha “molti paletti”. Previsioni specifiche – nel provvedimento - per il comparto ricettivo; Riccardo Vannucci valuta positivamente i previsti risarcimenti “per le difficoltà avute nel 2020”. “Ma avevamo chiesto una cosa molto più importante – continua il Presidente di Federalberghi -: la sostenibilità del settore in questo momento di grave difficoltà, perché la situazione attuale è ancora più nera rispetto allo scorso anno”. Si continuerà allora a insistere su questo; perché “dobbiamo fare in modo – afferma Vannucci – che le attività restino aperte”. Chiede infine l'ammissione ad una riduzione dei costi fissi: utenze, personale e mutui bancari.
Il Presidente di USOT, dal canto suo, definisce le misure contenute nel decreto “un aiutino”. “Ci metteremo subito in moto – annuncia Luigi Sartini – per chiedere ulteriori sforzi; abbiamo bisogno di liquidità adesso”, molti rischiano di chiudere. E poi una richiesta: vaccinazioni rapide per poter tornare a lavorare. Pio Ugolini, UNAS, apprezza la volontà del Governo di “tenere conto del reale disagio delle imprese”, a prescindere dalla tipologia, ma focalizzandosi unicamente sul “grado di necessità”. Tenuto conto del periodo – aggiunge – “è già positivo poter partire”; si riserva tuttavia di valutare l'efficacia del decreto nei mesi a venire, sulla base non solo del fatturato delle aziende, ma anche del risultato economico 2020. Positiva, poi, secondo Ugolini, l'idea di supportare le imprese sulla base della capacità di resistere; “perché se le aziende ripartono – afferma – ciò va a beneficio di tutti; mentre se non si è proiettati a fare impresa non si ottiene quell'effetto moltiplicatore dell'investimento”. UNAS ha intanto organizzato, da lunedì 8 marzo, incontri via Zoom con gli associati, per spiegare il testo del decreto e permettere una presentazione celere delle domande. Infine la posizione di ANIS. La Presidente Neni Rossini giudica “legittima” la scelta dell'Esecutivo di “sostenere chi ha avuto un impatto più elevato sul fatturato”. “Probabilmente – aggiunge – si è fatto ciò che si poteva fare”; “di fronte ad una relativa scarsità di risorse si è dovuto cercare di supportare le attività che più hanno sofferto la crisi”. Ricorda poi come molte misure del provvedimento siano proroghe di pagamenti; e che vi siano sconti di costi e pagamenti “che le aziende devono comunque sostenere”. “A nessuno – conclude – piace parlare di ristoro, che ha per sua natura carattere temporaneo”. L'auspicio di ANIS è invece che l'economia possa tornare ad avere “un po' più di spinta”, rispetto alla situazione attuale e ai mesi passati. “Crediamo sia questo – afferma Neni Rossini – il percorso”.
Nel servizio le interviste a Monica Bollini (Presidente OSLA) e Luigi Sartini (Presidente USOT)