Doppia tassazione, precarietà nei rapporti di lavoro, iniziative di carattere tecnico amministrativo. Il punto su questi temi che riguardano il mondo del frontalierato è stato fatto dai rappresentanti della Centrale sindacale unitaria che si occupano dei frontalieri e dei problemi connessi al loro lavoro in Repubblica. Sono molte le iniziative messe a punto in questi mesi, soprattutto dopo la decisione del Governo Italiano di introdurre la doppia tassazione. L’ultimo atto riguarda due lettere firmate dai Segretari Generali delle confederazioni sammarinesi, Beccari e Ghiotti, all’Unione Europea e alla Commissione Finanze di Montecitorio per superare il doppio trattamento fiscale introdotto dalla finanziaria italiana del 2002. Nella prima lettera il sindacato sollecita la convocazione del Comitato di cooperazione per applicare l’accordo sottoscritto tra San Marino e Italia nel ‘91 che prevede nessuna forma di discriminazione di lavoro per i frontalieri. La seconda invece è stata inviata ai Presidenti e Vice Presidenti della Commissione Finanza di Camera e Senato italiani. Vi si ricorda l’impegno italiano a mantenere le condizioni di non imponibilità dei redditi da frontalieri fino all’entrata in vigore della convenzione tra i due Stati. Un’azione sindacale a tutto campo a cui si affianca un’iniziativa di carattere tecnico amministrativo dalla Csu verso la Direzione Generale delle entrate di Roma. Obiettivo chiarire quale debba essere l’effettivo trattamento fiscale per oltre 5 mila lavoratori italiani in Repubblica superando la circolare relativa alla legge finanziaria che introduce per la prima volta la doppia imposizione mitigata dalla franchigia di 8 mila euro.
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