Aumenti fino al 93%. Basta prendere in un mano un listino prezzi, datato 1 gennaio 2002 e fare due conti. L’accendino che costava 52 centesimi è oggi in vendita a 1 euro. Medesimo rincaro per una giocata minima al Superenalotto e una penna a sfera, che costava nel 2002 26 centesimi e oggi ne costa 50. Sulle tavole l’amata pizza Margherita cresce del 48%: da 3euro e 30 nel 2002 oggi non si trova a meno di 5 euro.
L’euro spegne 5 candeline, ma sono ancora in pochi a festeggiarlo. Per tutti resta il primo responsabile del caro-vita e le associazioni dei consumatori quantificano il danno con dati preoccupanti: si stima, infatti, che gli arrotondamenti al rialzo, avvenuti soprattutto nel primi mesi del cambio conio, abbiano alleggerito le tasche degli italiani di ben 70 miliardi di euro, che sarebbero però stati trasferiti nelle tasche dei commercianti.
Di diverso avviso sono sociologi ed economisti, per i quali l’impennata dei prezzi c’è stata sì, ma solo nel primi due anni, poi addirittura molti prezzi sarebbero calati. Per gli esperti insomma la nuova moneta ha garantito innanzitutto stabilità.
Una tendenza in linea con quanto rilevato dall’ufficio di programmazione economica a San Marino. l’euro – è l’analisi – ha portato una erosione di 3-400 euro nelle tasche dei sammarinesi e quantifica in una media del 40% i rialzi, ancora una volta concentrati nei primi anni – tra il 2002 e il 2004 - poi la tendenza a salire si sarebbe arrestata. In crescita poi non sono stati tanto i beni di prima necessità – rileva l’istituto - quali alimentari o utenze domestiche, ma altri generi. Alcuni esempi: il cono gelato è passato dalle 1500 lire agli attuali 1 euro e 70 – più che raddoppiato. Un più 17%, poi, per i tabacchi. Bollino nero nel sistema sammarinese per spesa scolastica e i trasporti.
L’euro spegne 5 candeline, ma sono ancora in pochi a festeggiarlo. Per tutti resta il primo responsabile del caro-vita e le associazioni dei consumatori quantificano il danno con dati preoccupanti: si stima, infatti, che gli arrotondamenti al rialzo, avvenuti soprattutto nel primi mesi del cambio conio, abbiano alleggerito le tasche degli italiani di ben 70 miliardi di euro, che sarebbero però stati trasferiti nelle tasche dei commercianti.
Di diverso avviso sono sociologi ed economisti, per i quali l’impennata dei prezzi c’è stata sì, ma solo nel primi due anni, poi addirittura molti prezzi sarebbero calati. Per gli esperti insomma la nuova moneta ha garantito innanzitutto stabilità.
Una tendenza in linea con quanto rilevato dall’ufficio di programmazione economica a San Marino. l’euro – è l’analisi – ha portato una erosione di 3-400 euro nelle tasche dei sammarinesi e quantifica in una media del 40% i rialzi, ancora una volta concentrati nei primi anni – tra il 2002 e il 2004 - poi la tendenza a salire si sarebbe arrestata. In crescita poi non sono stati tanto i beni di prima necessità – rileva l’istituto - quali alimentari o utenze domestiche, ma altri generi. Alcuni esempi: il cono gelato è passato dalle 1500 lire agli attuali 1 euro e 70 – più che raddoppiato. Un più 17%, poi, per i tabacchi. Bollino nero nel sistema sammarinese per spesa scolastica e i trasporti.
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