A gennaio la media dell’inflazione dei paesi dell’area euro ha raggiunto il 3,2%. Una situazione d’emergenza dovuta in primis all’aumento del costo del petrolio e della spesa alimentare.
Il caro-vita non risparmia nessun Paese. Contraccolpi anche in Italia, dove se da una parte si parla di retribuzioni in recupero rispetto all’inflazione nell’ultimo anno, dall’altra calano i consumi alimentari per tre famiglie su cinque. La spesa è infatti cresciuta del 28% in dieci anni. Ciò ha portato le famiglie a privarsi di prodotti basilari come il pane, che ha subito un taglio dei consumi del 7,5%, e la pasta con un - 4,6%.
In ribasso anche i consumi di carni bovine e suine, sostituiti dal pollo (+ 6,2%) e dalle uova (+ 5,3%). Inoltre, sempre meno frutta e verdura sulla tavola degli italiani con un calo rispettivamente del 2,8 e del 3,5%.
Il caro-vita non risparmia nessun Paese. Contraccolpi anche in Italia, dove se da una parte si parla di retribuzioni in recupero rispetto all’inflazione nell’ultimo anno, dall’altra calano i consumi alimentari per tre famiglie su cinque. La spesa è infatti cresciuta del 28% in dieci anni. Ciò ha portato le famiglie a privarsi di prodotti basilari come il pane, che ha subito un taglio dei consumi del 7,5%, e la pasta con un - 4,6%.
In ribasso anche i consumi di carni bovine e suine, sostituiti dal pollo (+ 6,2%) e dalle uova (+ 5,3%). Inoltre, sempre meno frutta e verdura sulla tavola degli italiani con un calo rispettivamente del 2,8 e del 3,5%.
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