Tantissimi, ieri, i medici, gli infermieri, i tecnici dell'ISS: riuniti – era la prima volta - per elaborare una linea comune che tuteli la salute dei cittadini e garantisca il lavoro degli operatori sanitari. Gianluca Montanari – parlando a nome della CSU – ha sottolineato come nel settore si stia vivendo “un paradosso”: da una parte la legge sulla Dirigenza Medica – con l'obiettivo di rendere appetibile il lavoro nella Sanità sammarinese -; dall'altro “questo prelievo forzoso” previsto nella Legge di Bilancio. Da qui l'invito ad aderire allo sciopero a scacchiera indetto, per la PA, dalla Centrale Sindacale Unitaria. Una linea che, tuttavia, sembrerebbe non aver convinto la parte preponderante dell'assemblea; e questo nonostante una generale condanna nei confronti dei tagli previsti dalla Finanziaria. Uno dei motivi sarebbe costituito dalle difficoltà, connesse a certe forme di protesta, in un ambito delicato come l'ISS. Ad influire – probabilmente – anche quanto riferito, nell'occasione, dagli esponenti dell'USL, dopo l'incontro di una loro delegazione con i capigruppo consiliari. Giorgia Giacomini ha ricordato innanzitutto come la Maggioranza si sia già dichiarata disponibile a rivedere la disciplina delle attività svolte in regime di straordinario e reperibilità. Era questo uno dei punti maggiormente contestati da ASMO e AIS, anche alla luce dei particolari orari, svolti nel comparto sanitario. Ma soprattutto – ha detto la Giacomini – abbiamo registrato un'apertura sull'eventualità di stralciare la cosiddetta “tassa di solidarietà” in attesa di una concertazione serrata da concludersi entro il 31 marzo. “Questa apertura – ha continuato – deve però tradursi in qualcosa di concreto nell'incontro con le Forze di Governo fissato per lunedì. In caso di chiusura valuteremo forme di protesta”. “Questa lesione dei diritti dei lavoratori dell'ISS – ha detto dal canto suo Montanari - deve rientrare, e si deve aprire la fase della contrattazione”. L'esponente della CSU ha anche parlato del taglio alla “no tax area” ai pensionati; e del mancato trasferimento dal Bilancio dello Stato ai fondi previdenziali; ricordando dunque lo sciopero generale già proclamato dalla Centrale Sindacale Unitaria.
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