Una nuova bordata del fisco italiano al sistema sammarinese: questa volta arriva dall’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna che per voce del suo dirigente, Villiam Rossi, punta il dito su San Marino e dichiara che sul Titano fioriscono attività che aiutano ad evadere l'imposta, permettendo a chi finge di acquistare la merce, di vendere poi sotto costo in Italia rispetto ad un commerciante che l' Iva la paga regolarmente. 'La collaborazione con le autorità del Titano – dichiara - nel contrasto all’evasione o elusione dell’Iva ha subito un forte rallentamento. Sono lontani i tempi – ha sostenuto Rossi – dell’assedio operato dalla Guardia di Finanza nella seconda metà degli anni ’90, che costrinse le autorità ad essere più collaborative”. “A San Marino – ha proseguito il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate di Bologna – è noto che c’è un numero di banche e società del tutto sproporzionato rispetto ai 30-40 mila residenti. E’ un problema che le autorità si dovrebbero porre - ha sostenuto - aggiungendo che dietro a queste attività fittizie si intrufola la criminalità organizzata per riciclare denaro', e il riferimento è alla camorra, la sacra corona, l’ n’drangheta. Arrabbiata la replica del Segretario di Stato alle Finanze, Pier Marino Mularoni, che definisce le affermazioni di Villiam Rossi superficiali e non fondate su dati reali. “Noi siamo uno Stato sovrano - ricorda Mularoni - che ha adottato regole internazionali, non siamo un paradiso fiscale, abbiamo accettato le norme della trasparenza con lo scambio di informazioni in casi stabiliti dagli accordi internazionali. L’Italia – aggiunge – non può pensare che questi si possano scavalcare a suo piacimento e ad ogni piè sospinto. Mi stupisce – tuona il Segretario alle Finanze – questa aggressione nei confronti di San Marino. Nel 2002 abbiamo firmato un accordo contro le doppie imposizioni che il parlamento italiano non ha mai ratificato. Se fosse entrato in vigore questi problemi non si sarebbero mai verificati. Siamo ampiamente collaborativi – precisa Mularoni – contro l’imprenditoria fittizia, ma non accettiamo questa campagna denigratoria e ci opponiamo con forza ad un attacco sconsiderato che va a colpire le attività migliori del nostro sistema, che garantiscono occupazione e sviluppo economico e i cui effetti positivi ricadono anche sul territorio italiano, considerato che oltre 6 mila frontalieri trovano lavoro a San Marino. Non abbiamo mai attuato politiche distorsive, ci siamo sempre attenuti alle regole internazionali, l’Italia deve dire se queste regole le disconosce”.
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