Il comitato dei lavoratori frontalieri della repubblica riunito per discutere e valutare quanto emerso dagli incontri con i deputati italiani di Forza Italia, Gian Paolo Bettamio, e dei Ds Sergio Gambini. Il nodo principale da sciogliere è la doppia imposizione fiscale, prevista nella legge finanziaria italiana, e da tempo al centro di proteste da parte dei frontalieri, ma si discute anche della precarietà dei 5500 lavoratori, il 40% degli occupati a San Marino. Le iniziative per tentare di scongiurare la doppia tassazione si susseguono e si sono moltiplicate a ridosso dell’approvazione definitiva della legge. Pesa comunque il fatto che tutti gli emendamenti presentati in commissione bilancio di camera e senato dai parlamentari riminesi non hanno portato alle sperate modifiche della finanziaria. Sui redditi dei lavoratori italiani a San Marino incombe la doppia tassa per il 2004 da pagare oltre una franchigia di 8 mila euro. Per evitare questo i frontalieri hanno raccolto 13 mila firme e la petizione, indirizzata a Ciampi, Berlusconi, Frattini, Tremonti, Maroni e Tremaglia verrà consegnata all’onorevole Bettamio, di Forza Italia, e all’Ambasciatore Italiano a San Marino Renato Volpini. Intanto si lavora per ottenere un incontro con il vice ministro italiano dell’economia Mario Baldassarri. L’esponente politico, in visita sul Titano lo scorso novembre, si era dichiarato disponibile ad un incontro da tenersi a Roma con frontalieri e sindacati che per adesso non è stato fissato. Nel frattempo i sindacati cercano altri confronti con i parlamentari del circondario e il 22 dicembre incontreranno nuovamente l’onorevole Bettamio per capire quali esiti hanno dato le varie iniziative messe in atto. Ultima possibilità le verifiche giuridiche e legali, sul piano internazionale, sulla doppia tassazione, una strada che però si presenta molto lunga.
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