Ci sono spiragli sulla franchigia ai frontalieri da parte del governo italiano, dopo le rassicurazioni dei parlamentari riminesi, ma l’incertezza prevale nei diretti interessati. Sindacati e Coordinamento frontalieri, presenti al tavolo di confronto, giudicano positivamente l’impegno delle parti in causa, ma restano i dubbi. Il primo sulla conferma della franchigia, sotto forma di emendamento. Per ora fuori dalla legge di stabilità. Con l’ultima spiaggia del Milleproroghe. La speranza è che le rassicurazioni da Roma insieme alle lettere inviate a Ministero dell’Economia e Commissione Bilancio del Senato vadano a buon fine. La seconda strada è una legge ordinaria o una convenzione, che regolino una volta per tutte la questione. Ma rientra nei rapporti bilaterali e il nodo frontalieri è strettamente legato a quello finanziario. L’unica certezza è che per il 2012, slittata la riforma tributaria a San Marino, resterà l’articolo 56, per i lavoratori stranieri, cioè nessun recupero delle spese di produzione. Ma la segreteria alle Finanze è disposta a restituire la metà di quanto perso per i redditi inferiori ai 35mila euro. Sia per il 2011 che per il 2012. In che modo è presto per dirlo. Insomma, più ombre che luci. “Il problema lavoratori italiani come quello dei rapporti tra i due stati è sottovalutato o ignorato a livello nazionale” per il Coordinamento frontalieri. Che chiede una grande manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica. Sarebbe appoggiata anche da istituzioni riminese e sammarinese. Se ne parlerà alla prossima assemblea indetta dal Csir.
Nel video l'intervista a Gianluca Montanari, Csir.
Giovanna Bartolucci
Nel video l'intervista a Gianluca Montanari, Csir.
Giovanna Bartolucci
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