25-30mila euro lordi. Questa la finestra di reddito dei frontalieri su cui i tecnici della segreteria alle finanze stanno ragionando per applicare lo sgravio fiscale annunciato dal segretario di Stato Valentini. Una misura compensativa, rispetto all’art 56 della finanziaria 2011, che ha tolto dalle voci attive delle buste paga dei frontalieri, le spese produzione: a risentirne di più sono stati i redditi medio-bassi. Attraverso lo sgravio fiscale, rientrerebbe in busta paga qualche decina di euro: si tratta di decidere quanto e come.
Di certo, in pochi anni, la situazione è radicalmente cambiata per chi da fuori viene a lavorare sul Titano. Fino al 2002 le imposte sul reddito si pagavano solo a San Marino e la differenza di stipendio netto, con chi svolgeva analoghe mansioni oltre confine, era dell’ordine del 25-30 % . Dal 2003 in Italia è stata introdotta la doppia imposizione con franchigia a 8000 euro. Lo “spread” tra paga italiana e sammarinese, si è dunque eroso, in maniera consistente. Il 2012 si annuncia come l’anno peggiore in assoluto, perché sui redditi 2011 non è stata introdotta - per ora - alcuna franchigia. Probabilmente per un italiano diverrà sconveniente lavorare a San Marino. Facendo lo stesso lavoro in Italia, potrebbe guadagnare di più. A fronte di tutto ciò la crisi economica ha fatto calare sul Titano, la domanda di manodopera da oltre confine. Il fenomeno è evidente: nel 2000 i frontalieri erano 4.554. Da allora c’è stata una crescita costante - con l’eccezione del 2003 - fino al 2008, quando è stata raggiunta quota 6.653. Poi il trend si è invertito e oggi - che i frontalieri sono 5.938 - siamo tornati ai livelli di 5 anni fa.
Luca Salvatori
Di certo, in pochi anni, la situazione è radicalmente cambiata per chi da fuori viene a lavorare sul Titano. Fino al 2002 le imposte sul reddito si pagavano solo a San Marino e la differenza di stipendio netto, con chi svolgeva analoghe mansioni oltre confine, era dell’ordine del 25-30 % . Dal 2003 in Italia è stata introdotta la doppia imposizione con franchigia a 8000 euro. Lo “spread” tra paga italiana e sammarinese, si è dunque eroso, in maniera consistente. Il 2012 si annuncia come l’anno peggiore in assoluto, perché sui redditi 2011 non è stata introdotta - per ora - alcuna franchigia. Probabilmente per un italiano diverrà sconveniente lavorare a San Marino. Facendo lo stesso lavoro in Italia, potrebbe guadagnare di più. A fronte di tutto ciò la crisi economica ha fatto calare sul Titano, la domanda di manodopera da oltre confine. Il fenomeno è evidente: nel 2000 i frontalieri erano 4.554. Da allora c’è stata una crescita costante - con l’eccezione del 2003 - fino al 2008, quando è stata raggiunta quota 6.653. Poi il trend si è invertito e oggi - che i frontalieri sono 5.938 - siamo tornati ai livelli di 5 anni fa.
Luca Salvatori
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