5252 morti negli ultimi 4 anni. In Italia il lavoro uccide come una malattia con l’incidenza di 1 ogni 8100 addetti. Dolenti note dal settore edilizia: 850 gli sventurati che ogni anno precipitano da un’impalcatura. 1302 le denunce pervenute nell’ultimo anno all’Inail, 28 in più rispetto al precedente. Pesanti anche i numeri del settore Industria e Servizi e Agricoltura, comparto nel quale gli infortuni sono però calati di 100 unità. Gli aumenti nel settore costruzioni sono dovuti invece per la gran parte all’impiego di lavoratori extracomunitari senza regolare contratto e costretti ad operare senza le minime condizioni di sicurezza. I numeri generali sono impressionanti. Lo studio dell’Eurispes rivela quasi un milione di denunce all’Inail per oltre 900.000 incidenti refertati. Infortuni che costano vite umane e alla comunità 50 miliardi di euro l’anno. Ci si fa male per lo più nelle imprese del nordest (37 per cento), dato parziale perché molte imprese del sud non hanno collaborato all’indagine. Calano nell’ultimo anno i lavoratori dipendenti infortunati, ma schizza all’insù il numero di incidenti che riguardano interinali, contrattisti o parasubordinati. Se il lavoro sicuro è ormai una chimera, è giusto pretenderlo almeno al sicuro.
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