La Csu torna sul grave infortunio sul lavoro di giovedì 6 giugno nella zona industriale di Gualdicciolo. 30 giorni di prognosi per un artigiano italiano di 28 anni, caduto da una altezza di circa 7 metri per il cedimento della tettoia di un capannone. Il sindacato invoca piena luce sulle responsabilità, “in particolare – precisa una nota - rispetto a chi competeva l’accertamento dello stato del tetto, ovvero se questo fosse integro e non soggetto a cedimenti, anche a fronte di eventuali movimenti incauti”. Rammarico della Csu soprattutto per il fatto che “ancora una volta la prima prognosi di 30 giorni indicata dal Pronto Soccorso non farà scattare il procedimento penale. Andare avanti – specificano CSdL e CDLS - "competerà esclusivamente all’infortunato, se lo vorrà, entro 6 mesi dall’incidente. E se la prognosi effettiva si rivelasse di molto superiore – avvertono infine - di fatto si concretizzerebbe una sottovalutazione della gravità dell’infortunio da parte dei medici”, e dunque “una palese ingiustizia che costringerebbe i lavoratori a difendersi da soli per ottenere i dovuti risarcimenti”.