Si temeva la catastrofe e invece il commercio sammarinese – in primo luogo la grande distribuzione – ha assorbito bene il colpo sferrato dalle Befane. Preoccupavano soprattutto i primi tempi, l’effetto novità provocato dall’apertura del nuovo megastore, e la conseguente fuga di clienti dai centri commerciali del Titano. Ebbene – a 4 mesi dall’inaugurazione del colosso riminese - il peggio sembra passato. “La ripercussione c’è stata, fanno sapere dall’Electronics, ma chi ha lavorato bene se l’è comunque cavata. Il fatturato è pressappoco quello dello scorso anno; è scesa invece – sensibilmente - la cosiddetta pedonabilità: il numero complessivo di persone in negozio”. La passeggiata nel centro commerciale – insomma – oggi si fa alle Befane; ma quando è ora di acquistare si continua a salire sul Titano. “Forse il mese più difficile è stato dicembre – ammette Stefano Macina dell’Azzurro – poi la situazione si è stabilizzata. Ora registriamo una piccola flessione di presenze durante il week-end, nel corso della settimana siamo ai livelli consueti”. Soddisfatto – per lo scampato pericolo - il presidente dell’Usc Marco Arzilli. “Dopo l’iniziale boom delle Befane – afferma - la gente è tornata a comprare a San Marino grazie alla professionalità dei nostri commercianti”. Arzilli chiede però allo Stato un maggiore sostegno al settore, perché non perda competitività. “Dopo le elezioni riprenderemo il confronto con l’esecutivo; ora tutto è fermo. Occorre intervenire sulla monofase – dice Arzilli – chiediamo di farla scendere di due punti, almeno per un periodo sperimentale di due anni”.
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