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Lavoro povero, Csdl: "C'è chi, all'ora, prende meno di 10 euro lordi"

Si apre la nuova stagione dei rinnovi contrattuali. Obiettivo del sindacato: recuperare il più possibile il potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione

di Monica Fabbri
19 set 2024
Lavoro povero, Csdl: "C'è chi, all'ora, prende meno di 10 euro lordi"

Contratti in scadenza a fine anno: i sindacati si preparano a negoziare, con la Csdl che mette sotto la lente il lavoro povero. Il Segretario Fucs Stephane Colombari, numeri alla mano, fotografa la situazione a San Marino: nel settore del commercio turistico, per superare i 10 euro lordi l'ora, bisogna essere inquadrati al quinto livello. In bar, alberghi e ristoranti si superano di poco i 10 euro solo a partire dal terzo.

Il livello base – rimarca - viene retribuito 6 euro e 80 l'ora. Situazione analoga nel contratto servizi, prevalentemente nel settore pulizie e facchinaggio, dove al primo livello non si arriva ai 9 euro e 50. Infine, per alcune professionalità nell'artigianato, per una paga oraria di 10 euro si parte dal quarto livello.

“Così – dice– non è più sostenibile”, e lancia l'allarme sulle retribuzioni che rendono difficile mantenere la famiglia. Settori, tra l'altro, in cui si fatica a trovare manodopera: non sarà – provoca la Csdl – proprio per i magri stipendi? Dunque, si delinea la strategia del sindacato: “Dobbiamo dare priorità all'aspetto economico, rivalutando il più possibile le tabelle” afferma Colombari, ricordando che sulle spalle di questi lavoratori pesa la batosta dell'inflazione. L'obiettivo, dunque, non sarà solo portare a casa aumenti che la superino, ma “recuperare qualcosa – dice - sul potere d'acquisto perso nel corso degli ultimi due anni”.

Si appella alle Associazioni di Categoria, affinché si rendano disponibili ad affrontare questa situazione, dovuta solo in parte a tabelle retributive inadeguate. Tariffe orarie così basse sono infatti la conseguenza di orari settimanali particolarmente lunghi Il 7 ottobre si celebra la giornata internazionale del lavoro dignitoso, che vede tra i vari aspetti anche quello della giustizia salariale e del salario minimo. “Ce la metteremo tutta” - promette Colombari. Si dice fiducioso, ma nel caso in cui non dovessero essere raggiunti gli obiettivi, “dovremo – anticipa - usare la leva del salario minimo, strumento largamente diffuso in Europa”.






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