“Nulla, al momento, è stato deciso. I membri del CdA del Credito Industriale Sammarinese stanno semplicemente valutando l’opportunità di dimettersi. Ma una decisione non sarà presa prima del 15 dicembre”. Così il presidente dell’organismo, Franco Capicchioni, che risponde con un secco “no comment” alla domanda sui motivi di questa vicenda. Confermate, invece, le dimissioni di due rappresentanti del collegio sindacale: Marcello Pagliacci e Sandra Zavoli. Ma il passo indietro di quest’ultima sarebbe determinato da una incompatibilità professionale con il ruolo di sindaco. All’origine di tutto, comunque, il commissariamento da parte di Bankitalia di Carim: l’Istituto di Credito che controlla il CIS. Qualora davvero, si giungesse alle dimissioni in blocco del CdA di quest’ultima, Banca Centrale non potrebbe influire sulla scelta dei nuovi membri. Una nota dell’Istituto fa chiarezza in merito. “Il potere di nomina degli esponenti aziendali di banche sammarinesi – fa sapere Banca Centrale - appartiene all'Assemblea dei Soci della banca, anche quando la partecipazione è detenuta da una capogruppo estera. L'Autorità di vigilanza esercita esclusivamente un controllo sulle verifiche di sussistenza dei requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza degli esponenti nominati”. Una precisazione che si aggiunge al decreto del 29 novembre, che fissa le misure urgenti di adeguamento agli standard internazionali in materia di trasparenza e scambio di informazioni. La trasmissione dei dati da un istituto sammarinese alla capogruppo estera – ha poi precisato l’Esecutivo - è consentita “unicamente se finalizzata al rispetto delle norme sulla vigilanza consolidata”.
Gianmarco Morosini
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