Il presidente della Fondazione Carim Massimo Pasquinelli ha dimostrato di avere le idee molto chiare sul Cis: “Non svelo niente di nuovo se affermo che è proprio in virtù del Credito industriale che Carim adesso è sotto amministrazione controllata – ha detto, riferendosi al commissariamento – Così come ribadisco che fu proprio Bankitalia a spingere Carim all’acquisto del Cis, per evitare che ci mettessero sopra le mani grandi gruppi bancari”. Ma ora è tempo di voltare pagina, sembra voler dire il presidente, annunciando l’intenzione di vendere la propria controllata: “Credo – ha aggiunto – che occorra andare avanti per alcuni esercizi, per rendere la banca ancor più appetibile sul mercato”. A San Marino nessuno sembrava esserne a conoscenza. Il segretario alle Finanze Valentini si augura non sia una decisione definitiva: “Per noi sarebbe un evento estremamente negativo. In ogni caso, per superare l’inghippo che ha bloccato i controlli richiesti da Bankitalia, è nostra intenzione emettere un provvedimento con carattere d’urgenza, per consentire le verifiche”. E anche il presidente del Cis Franco Capicchioni si aggrappa alle dichiarazioni di Pasquinelli: “Non ne eravamo a conoscenza nemmeno noi, ma il presidente ha detto di voler vendere solo dopo aver consolidato il patrimonio del Cis, dunque parliamo di qualche anno”, risponde dalla riunione del cda della banca che, assicura, è del tutto ordinaria.
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