I leader si riuniscono oggi e domani con un obiettivo: delineare una strategia comune per arginare i problemi europei. Non sarà facile, anzi non manca un certo scetticismo: al summit "non sarà detta la parola fine" alla crisi, ha detto il vice consigliere per la sicurezza nazionale americana Mike Froman, "è poco probabile che si troverà la ricetta finale" per risolvere la crisi, hanno fatto eco gli analisti. I capi di Stato avranno molto di cui discutere. L'azione più adeguata per sostenere e promuovere la crescita globale, la crisi debitoria e i modi per uscirne, soprattutto in vista del vertice europeo del 28 e 29 giugno, la necessità di un'azione congiunta per evitare che i problemi del Vecchio Continente creino un devastante effetto domino globale. E il vice-segretario generale dell'Ocse sposta i riflettori sull’Italia e avverte: il livello degli spread sui titoli di Stato "ha una componente di contagio importante".
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