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Piazza Affari chiude in ribasso, rischio Italia affonda Dow Jones

9 nov 2011
Piazza Affari chiude in ribasso, rischio Italia affonda Dow Jones
Piazza Affari chiude in ribasso, rischio Italia affonda Dow Jones
Il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, ha ora in mano le sorti del Paese, in piena crisi economica. Per il Quirinale non c’è incertezza sulla scelta del presidente del Consiglio Berlusconi di rassegnare le dimissioni, subito dopo l’approvazione della legge di stabilità per il 2012 che dovrà avvenire prima possibile; subito dopo inizieranno le consultazioni per dare soluzione alla crisi di governo, entro breve quindi o si avrà un nuovo esecutivo che possa prendere ogni ulteriore necessaria decisione, o dovrà sciogliere il Parlamento per dar il via ad una campagna elettorale da svolgere entro tempi più ristretti. Ogni passo avrà comunque carattere d’urgenza, Napolitano tende a scongiurare i timori di un lungo periodo di inattività governativa e parlamentare per l’Italia.
Che la situazione richieda provvedimenti urgenti e soprattutto certezze lo dicono i mercati, oggi nuovi record, tutti in negativo, con lo spread impazzito che ha sfondato quota 570 e Piazza Affari è arrivata a perdere anche il 5%, per poi chiudere a -3,78%, trascinando al ribasso le principali borse dell’eurozona. Anche Wall Street ha aperto in calo. Mediaset sospesa al ribasso con un calo teorico dell’11%. Male anche i bancari. Interviene la Bce che compra Btp nel tentativo di calmierare la corsa dello spread. Rialzo anche per i carburanti, Esso aumenta di 0,2 centesimi al litro con la benzina a 1 euro e 62 e il gasolio a 1 euro e 55 al litro. IP aumenta solo il gasolio, 1,5 centesimi a 1 euro e 56 al litro, il massimo di sempre. “Bisogna agire ora – ha detto in giornata Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria che ha parlato di Italia nel baratro – bisogna assolutamente ripristinare la credibilità del Paese. Non ci meritiamo di finire come la Grecia”. Commenti negativi anche dai leader europei, per la cancelliera Merkel per ritrovare la fiducia servono piani di austerità credibili. Da Londra David Cameron ha parlato di livelli totalmente insostenibili per i tassi d’interesse sui titoli di Stato italiani. Intanto è iniziata anche la missione della commissione europea in Italia, incaricata di verificare che gli impegni presi con l’Europa siano rispettati. Gli ispettori sono già stati a Bankitalia e al ministero della Pubblica Istruzione. Al ministro Brunetta hanno chiesto informazioni sulla semplificazione normativa e amministrativa e sul processo di modernizzazione dell’apparato pubblico.

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