Per la nomina del Presidente della Cassa di Risparmio serve ancora un supplemento di riflessione. Il governo invita a rinviare di alcuni giorni. Manca l'intesa sulla figura che dovrà rappresentare al massimo livello la Cassa di Risparmio. Il momento è particolare, la fase delicata, e il Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, ha invitato la Fondazione a prendersi qualche tempo prima di procedere alla nomina del nuovo Presidente. Un invito che prende le mosse anche dall'operazione di ricapitalizzazione, che dovrà impegnare lo Stato e quindi costringerà a rivedere tutti gli assetti societari della banca. Pochi giorni ancora di riflessione per decidere chi dovrà sedere sullo scranno più alto della Cassa. Nei giorni scorsi erano circolati alcuni nomi, ma tutto resta ancora nel campo delle congetture. L'unica certezza è la sollecitazione dei soci della Cassa di Risparmio che anche nell'ultima assemblea hanno ribadito che il presidente dovrà essere un elemento di garanzia per la banca ma anche per gli investitori istituzionali, quindi lo Stato. Di qui la necessità di arrivare ad una nomina condivisa, per mettere alla guida dello storico istituto una persona che sia rappresentativa per le Autorità di Governo e per la SUMS. Un'indicazione che il CdA della Cassa di Risparmio ha accolto, accettando di rinviare la scelta, per consentire di individuare la figura più idonea nel frattempo l'attuale CdA opererà in regime di prorogatio e garantirà la piena funzionalità dell’Organo di Amministrazione, insieme al Vice Presidente che dal mese scorso ha sostituito il presidente uscente in tutte le sue funzioni.
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