Ormai è certificato: l'Italia è ancora tecnicamente in recessione: 2 trimestri consecutivi con segno meno sono lì a dimostrarlo, così come le dichiarazioni rilasciate da Pier Carlo Padoan, alla BBC: “la crescita nel 2014 – aveva riconosciuto il ministro all'economia - sarà molto inferiore allo 0,8% inizialmente previsto”. “E' una doccia fredda anche per noi – commenta l'amministratore delegato di BAC, Pier Paolo Fabbri – tutto ciò avrà diretti riflessi sull'economia sammarinese”. Padoan aveva poi aggiunto che saranno necessari almeno 2 anni per vedere gli effetti delle riforme. Molto scettico – a questo proposito - l'economista italiano Antonio Maria Rinaldi.
“L'Italia – afferma Fabbri – è condizionata da una serie di fattori negativi: l'elevato debito pubblico, innanzitutto, e poi le regole imposte dall'Europa”. Il premier Renzi ha espresso più volte la volontà di rispettare comunque questi patti di bilancio.
Secondo Rinaldi, da sempre fortemente critico verso le ricette economiche dell'UE, è necessario che il Titano conservi la propria autonomia
“L'Italia – afferma Fabbri – è condizionata da una serie di fattori negativi: l'elevato debito pubblico, innanzitutto, e poi le regole imposte dall'Europa”. Il premier Renzi ha espresso più volte la volontà di rispettare comunque questi patti di bilancio.
Secondo Rinaldi, da sempre fortemente critico verso le ricette economiche dell'UE, è necessario che il Titano conservi la propria autonomia
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