'Uno schiaffo alla legalità. Non si possono modificare le norme di legge in vigore con una delibera, tanto più in un periodo di ordinaria amministrazione!' Così la CSdL sulla circolare inviata dalla Segreteria per le Finanze a tutte le famiglie sammarinesi e che modifica le norme di legge sullo splitting per il periodo d’imposta 2005. Accusa mossa al Governo anche dai consiglieri Alessandro Rossi e Marino Riccardi. 'Nella circolare – spiega la CSdL – si comunica che lo splitting – cioè la dichiarazione dei redditi che i coniugi possono presentare congiuntamente, e a cui viene applicata una aliquota unica e più favorevole – può essere applicato anche per i redditi imponibili che superano i 60mila euro, quindi il tetto fissato per legge. Cosa che contrasta con quanto stabilito nell’art. 43 della legge in materia del 2004'.
“I contenuti della circolare non rappresentano di certo un premio alle classi più abbienti” - la replica della Segreteria di Stato per le Finanze non si è fatta attendere, accusando a sua volta i detrattori di frettolosa approssimazione nei giudizi. 'Innanzitutto – sottolinea la Segreteria – il provvedimento non deroga alla norma contenuta in finanziaria, che prevede lo sbarramento di 60mila euro alla possibilità di effettuare lo splitting. Semplicemente, afferma che qualora il reddito di coniugi non separati sia superiore a 60mila euro, è possibile applicare lo splitting fino a tale cifra, mentre la parte eccedente a tale soglia dovrà essere assoggettata all’aliquota progressiva di imposta. La circolare – conclude la Segreteria – ha dunque lo scopo di rendere più chiara l’applicazione di una norma ed intervenire dove la legge lascia spazio a problemi di applicazione'
“I contenuti della circolare non rappresentano di certo un premio alle classi più abbienti” - la replica della Segreteria di Stato per le Finanze non si è fatta attendere, accusando a sua volta i detrattori di frettolosa approssimazione nei giudizi. 'Innanzitutto – sottolinea la Segreteria – il provvedimento non deroga alla norma contenuta in finanziaria, che prevede lo sbarramento di 60mila euro alla possibilità di effettuare lo splitting. Semplicemente, afferma che qualora il reddito di coniugi non separati sia superiore a 60mila euro, è possibile applicare lo splitting fino a tale cifra, mentre la parte eccedente a tale soglia dovrà essere assoggettata all’aliquota progressiva di imposta. La circolare – conclude la Segreteria – ha dunque lo scopo di rendere più chiara l’applicazione di una norma ed intervenire dove la legge lascia spazio a problemi di applicazione'
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