Il Governo è cambiato ma Valeria Ciavatta è rimasta alla guida della segreteria di stato agli affari interni e quindi in tema di riforma della Pa, più che un avvio del confronto col sindacato, sarà una ripresa. Si dovrebbe ricominciare, in sintesi, dagli accordi firmati sulle norme di reclutamento e i concorsi e dai profili di ruolo che sostituiscono il concetto di mansionari. Ciò che resta da fare, comunque, non è poco. Non a caso la riforma della pubblica amministrazione è un obiettivo ribadito ormai da decenni. Occorre riempire di contenuti e regole nuove i concetti di maggiore efficienza, autonomia, razionalizzazione delle spese, autonomia, meritocrazia. Sul tavolo del confronto, che si svolgerà nel pomeriggio a Palazzo Pubblico, anche il rinnovo del contratto della pubblica amministrazione e del settore pubblico allargato. I sindacati presenteranno la piattaforma già approvata dai dipendenti in 13 assemblee. Sul fronte economico la richiesta è di un 5.5% per due anni. La parte normativa avrà invece una durata di 4 anni. Uno dei fronti che si annuncia più impegnativi è quello della soluzione del precariato.
Riproduzione riservata ©