L’attenzione delle forze sociali ed economiche è puntata sul secondo pilastro della previdenza complementare, sulla sua obbligatorietà o meno e soprattutto sulla gestione. Tema sul quale la Cdls è intervenuta, chiedendo chiarezza e responsabilità e l’impegno, entro l’anno, a realizzare la previdenza complementare, dal momento che per i calcoli attuariali l’attuale sistema pensionistico reggerà altri 15 anni.
Un no deciso all’aumento dei minimi contributivi per commercianti e artigiani arriva anche dalle associazioni Osla, Usc e Usot, per le quali le cifre proposte dall’Iss e sostenute dal Consiglio di previdenza sono improponibili. Chiedono al governo di intervenire, non escludendo manifestazioni di protesta.
Sulla stessa linea anche l’ Unione Artigiani, che chiede all’esecutivo un incontro verso il superamento dei fondi anche per il sistema a ripartizione, consapevoli che il disavanzo dei fondi sia un problema della collettività.
Un no deciso all’aumento dei minimi contributivi per commercianti e artigiani arriva anche dalle associazioni Osla, Usc e Usot, per le quali le cifre proposte dall’Iss e sostenute dal Consiglio di previdenza sono improponibili. Chiedono al governo di intervenire, non escludendo manifestazioni di protesta.
Sulla stessa linea anche l’ Unione Artigiani, che chiede all’esecutivo un incontro verso il superamento dei fondi anche per il sistema a ripartizione, consapevoli che il disavanzo dei fondi sia un problema della collettività.
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