Cresce l'imprenditoria straniera attiva a Rimini e provincia, con 5.356 unità, contro le 5.336 dello stesso periodo 2012. Tra i Paesi dell'Unione Europea la più attiva è la Romania, con 431 tra titolari, soci, amministratori e altre cariche, seguita da Francia e Germania. Ma anche San Marino è presente con ben 443 imprenditori attivi, al secondo posto tra i Paesi extracomunitari, preceduto dalla sola Albania con 792. Seguono Cina, Svizzera, e Bangladesh. Secondo l'assessore provinciale alle Attività produttive Fabio Galli, sono dati che testimoniano “la vivacità e la dinamicità dell'imprenditoria di passaporto estero sul territorio. L'imprenditoria straniera – conclude – rappresenta una realtà ormai solida con cui le istituzioni possono e devono dialogare, per evitare chiusure o ghettizzazioni”. Per Carlo Giorgi, segretario generale dell'Anis, storicamente i sammarinesi hanno attività in Italia, “così come italiani hanno imprese qui, il sistema è integrato da sempre e questi dati lo confermano. Trovo positivo – conclude – che ci sia questo scambio di imprenditori tra Italia e San Marino”. Con l'ingresso in black list, almeno un centinaio di aziende sammarinesi si erano viste costrette ad aprire una succursale in Italia, fenomeno che ora si è arrestato, anzi le aziende oltre confine stanno chiudendo i battenti proprio perché l'uscita dalla black list ormai sembra un atto dovuto ed è solo questione di tempo.
F.B.
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