Pubblicati, nel corso di una conferenza stampa, i dati sulla pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente in Provincia. La ricerca è stata effettuata dalla Fondazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Rimini. L'Italia, si legge nello studio, nella classifica della “pressione fiscale effettiva” è - con il 52,2% - il primo Paese in Europa, davanti alla Danimarca. Vengono presi in considerazione, poi, due casi-tipo di lavoratori subordinati residenti a Rimini: Mario, impiegato con reddito mensile netto di 1300 euro, e Giovanni: dipendente con mansioni più qualificate ed un reddito mensile netto in busta paga di 2500 euro. Entrambi hanno moglie e figlio, ed una capacità di risparmio pari al 10% del reddito annuo; entrambi subiscono una pressione fiscale superiore al 50%: 51% nel primo caso, 55,55% nel secondo. Secondo la Fondazione il sostanziale blocco dei consumi percepito dalle categorie commerciali “ha la sua piena giustificazione in una pressione fiscale che umilia il lavoro e che di fatto rende difficilissimo destinare una porzione di stipendio ad acquisti che non siano di fondamentale necessità”. In genere la Fondazione effettuava queste statistiche sulle società di capitali, questo studio si concentra invece sui lavoratori del riminese, anche se non manca uno sguardo al dato nazionale, sulla pressione fiscale. Ufficialmente l'Italia è quinta in Europa; ma la realtà sarebbe ben diversa perchè nel PIL – rapportato ai prelievi coattivi - è inclusa anche l'economia sommersa. In tal modo verrebbe sottostimato il sacrificio sopportato dalla parte di PIL effettivamente incisa dal prelievo fiscale. Se si guarda alla "pressione fiscale effettiva", insomma, l'Italia sarebbe al primo posto con il 52,2%. Relatori, nella conferenza stampa, Giuseppe Savioli - Presidente della Fondazione - e Bruno Piccioni: Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Rimini.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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