La ripresa è ancora fragile a Rimini. Se l'Italia e l'Emilia Romagna registrano una crescita economica nel 2015, rispettivamente dello 0,8% e dell'1%, la provincia arretra dello 0,5%, anche se le stime per il 2016 e per il prossimo biennio si allineano a quelle nazionali con una crescita prospettata dell'1,4% annuo. Salgono gli ordini nel settore industriale ma non le esportazioni. Soffre il manifatturiero, mentre nel terziario segno + sia per il numero di imprese attive 0,3%, sia per l'occupazione, 7%. Nel complesso – fa notare la Cgil – la dinamica del mercato del lavoro appare positiva, il tasso di occupazione sale al 62,9%, ma nel turismo ad esempio c'è una forte stagionalità dell'impiego e quindi una maggiore discontinuità del lavoro. A Rimini – ricorda Graziano Urbinati, segretario provinciale Cgil Rimini – è in corso un utilizzo esponenziale dei cosiddetti voucher, i buoni lavoro, che rappresentano un elemento di occupazione debole: oltre un milione e mezzo di ticket staccati nel 2015 , fanno di Rimini la terza provincia della regione per ricorso al lavoro accessorio. Tra i segnali più preoccupanti inoltre il crollo dell'occupazione nell'edilizia: -31%, riflesso tardivo della crisi del settore negli ultimi anni. A ciò si aggiunge la perdita del posto di lavoro di molti frontalieri occupati a San Marino.
Nel video l'intervento di Graziano Urbinati (Cgil Rimini).
Nel video l'intervento di Graziano Urbinati (Cgil Rimini).
Riproduzione riservata ©