"L'azienda ha ridotto da 121 a 100 gli esuberi, tuttavia è stato un incontro interlocutorio, dove il sindacato, unitariamente, ha detto a chiare lettere che è disponibile a discutere del futuro delle fonderie, di una riorganizzazione, di una riqualificazione, di una ricollocazione, ma non è disponibile ad accettare licenziamenti". Così Bruno Papignani, segretario della Fiom-Cgil Emilia-Romagna, comunica su Facebook l'esito dell'incontro in Confindustria Rimini per la Scm Fonderie Srl (dopo gli esuberi annunciati soprattutto a Rimini e una decina a Villa Verucchio), presenti azienda, sindacati di categoria e le due Rsu. La Scm dal canto suo ha fatto sapere in una nota che, se verrà trovata una "soluzione condivisa", i 100 esuberi sarebbero "solo su base volontaria": "soltanto nel caso in cui non si raggiungesse il numero di 100 volontari incentivati - aggiunge l'azienda - Scm Fonderie Srl aprirà nei primi mesi del 2019 una nuova procedura di licenziamento collettivo".
Nella nota parla poi di perdite, negli ultimi due esercizi 2016-2017, "superiori ai 5 milioni di euro e un andamento economico non più sostenibile": per questo il Cda "nei mesi scorsi ha deliberato la chiusura" delle due fonderie. Per i prossimi incontri, poi, "auspica la prosecuzione di un confronto sereno e costruttivo" che "riduca al minimo l'impatto sociale per i lavoratori".
Nella nota parla poi di perdite, negli ultimi due esercizi 2016-2017, "superiori ai 5 milioni di euro e un andamento economico non più sostenibile": per questo il Cda "nei mesi scorsi ha deliberato la chiusura" delle due fonderie. Per i prossimi incontri, poi, "auspica la prosecuzione di un confronto sereno e costruttivo" che "riduca al minimo l'impatto sociale per i lavoratori".
Riproduzione riservata ©