Chiedono la revoca della sospensione e tempi brevi nel giudizio, soprattutto in vista dell’appuntamento congressuale del prossimo maggio. Un colloquio che si è protratto per oltre due ore. Davanti all’organo disciplinare i 9 esponenti di “Rinnovamento e trasparenza” hanno rimarcato come la sospensione dalla Confederazione sia un provvedimento sproporzionato e in contraddizione con gli stessi principi costitutivi della Csdl, che si richiamano alla tutela della libertà di espressione: “Un manifesto costituivo non è un fatto così grave – dicono – da comportare una condanna prima del giudizio”. Chiamati dai Probiviri a motivare le ragioni della nascita della corrente i 9 hanno ribadito l’esigenza di rinnovamento nel “modo di vivere e di essere sindacato in vista del congresso”, non per disgregare la confederazione ma per dare un contributo critico a tutto il dibattito sindacale. In proposito hanno poi prodotto una documentazione per dimostrare che molti dei contenuti del manifesto costitutivo di “Rinnovamento e trasparenza” erano stati espressi più volte in passato da altri dirigenti della CSDL senza che venissero adottati provvedimenti disciplinari. I 9 hanno poi sollevato ai Probiviri l’esistenza di anomalie nelle procedure seguite e la non rispondenza dello statuto rispetto alle Norme Fondamentali dell’Ordinamento della Repubblica, riservandosi di agire in sede giudiziaria per la tutela dei propri interessi.
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