I lavori si sono aperti con la condanna per il massacro avvenuto in Ossezia, in cui hanno perso la vita centinaia di persone, tra cui moltissimi bambini. La Csdl ribadisce la ferma condanna per ogni forma di terrorismo e la necessità di affrontare, con una azione politica forte, le cause dell’escalation della violenza. Quindi, il direttivo confederale ha definito la piattaforma degli aspetti economico-sociali ritenuti di maggiore importanza per le condizioni complessive di lavoratori, pensionati e del paese in generale. Le proposte che sono alla base del documento, intendono spingere il Governo a varare una legge finanziaria per il 2005, che imprima una profonda svolta alle politiche messe in atto negli ultimi anni. Una svolta, sottolinea la Csdl, che deve partire da un progetto economico in grado di rilanciare l’occupazione e lo sviluppo, da una riforma del fisco efficace ed equa, rinnovando gli strumenti di accertamento dei redditi. Obiettivo: reperire nuove risorse per potenziare lo stato sociale e riequilibrare le conseguenze di una crisi che fino ad oggi, per la Csdl, sono state scaricate unicamente su lavoratori e pensionati. Il direttivo respinge l’intenzione espressa dal Governo, di tagliare ulteriormente le spese per lo stato sociale già fin troppo penalizzato dalla riduzione dei servizi essenziali e da un aumento incontrollato del costo della vita. Fra i temi affrontati anche la riforma delle pensioni, la politica del lavoro, i frontalieri, la riforma delle istituzioni e della pubblica amministrazione, le politiche per gli anziani, le privatizzazioni. Adesso il dibattito proseguirà all’interno della CSU. Se dal Governo non verranno risposte soddisfacenti, conclude la Csdl, gli obiettivi sindacali andranno sostenuti con le forme più adeguate di mobilitazione.
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