-417 imprese. E’ il saldo tra quelle avviate e quelle chiuse, in un anno in Repubblica, nel 2010. Un calo percentuale del 6,6%. Nel 2008 erano 6.464; nel 2009, 6.355 e a fine dicembre sono diventate 5.938. L’emorragia più grave si registra alla voce che accorpa attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese: il calo sfiora il 10%. Nel settore finanziario la flessione è stata del 6,9%: 8 le finanziarie che hanno chiuso i battenti. Le imprese commerciali sono diminuite del 7,4% e il settore manifatturiero – vera locomotiva dell’economia reale – conta, a fine 2010, 35 aziende in meno. Stabile, o quasi, la disoccupazione. A fine dicembre 2009 i senza lavoro erano 910; a fine dicembre 2010 sono diventati 978, ma a novembre erano 866 e la tendenza al peggioramento della situazione è chiara. Segno meno anche per i flussi turistici: nel 2010 sono stati 1.976.481 i visitatori, cosiddetti, mordi e fuggi: in calo del 3,9% rispetto all'anno precedente.
>> Gli imprenditori del Titano sul rapporto con l'Italia
l.s.
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