Un termine inusuale, burocratico, che sta ad indicare l’apposizione della sigla tecnica sul documento con il quale San Marino e Bruxelles fissano i termini dell’accordo sulla tassazione dei depositi bancari dei non residenti. Così come altri paesi non UE, il Titano si è garantito la conservazione del segreto bancario, introducendo, come contropartita, una nuova imposizione sui redditi bancari dei cittadini non residenti. Una trattenuta alla fonte pari al 15% nei primi tre anni, al 20% dal 2007 e al 35% dal 2010, che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio del 2005, ma per la quale si prospetta già uno slittamento. La Svizzera infatti, tra i paesi che con l’Unione hanno raggiunto un accordo in materia, potrebbe non essere pronta per quella data, vista l’eventualità di una consultazione referendaria che farebbe, inevitabilmente, posticipare l’entrata in vigore. Considerato che tutti i paesi hanno condizionato l’applicazione delle nuove aliquote all’adozione unanime e stabilito di fissare la data dell’entrata in vigore sei mesi prima, tutto lascia pensare ad uno slittamento. Ma al di là delle aliquote impositive, San Marino assegna grande rilevanza al memorandum d’intesa contenuto nel testo; non un accordo bilaterale con l’Unione ma un patto con ogni paese membro. In particolare ci si attendono grandi sviluppi dai singoli accordi contro le doppie imposizioni fiscali, alcuni già raggiunti, altri in via di definizione. Questi – rileva l’esecutivo – consentirebbero di riprendere il discorso interrotto con Bruxelles sulla direttiva madre figlia, aprendo opportunità interessanti per il sistema economico sammarinese. Poi le possibilità in vista per il sistema bancario e finanziario. Creati i presupposti per una maggiore integrazione, di fatto, si schiudono condizioni favorevoli per l’operatività sul mercato europeo, legate al recepimento di alcune direttive comunitarie nell’ordinamento della Repubblica. Poi le questioni legate all’interscambio, con nuove norme relative al movimento delle merci, che fino ad ora penalizzava gli imprenditori sammarinesi, e l’accesso per le aziende del Titano ai programmi europei nel campo della ricerca e dello sviluppo. Un testo definito dall’esecutivo più incisivo del precedente, che lascia aperte interessanti possibilità. Dopo la sigla tecnica si procederà, entro breve tempo, alla firma politica.
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