Rispetto al biennio 2015-2016, a San Marino, il rischio riciclaggio è sceso perché sono diminuiti i fattori di minaccia e la vulnerabilità del sistema. Basso il rischio di finanziamento del terrorismo. E' questo in estrema sintesi il risultato della NRA – National Risk Assessment of Money Laundering – una autovalutazione che per il biennio 2018-2019 è stata diretta a livello tecnico dall'Aif, con il sostegno di una Commissione Tecnica di Coordinamento Nazionale e con l'utilizzo di uno “strumento” fornito dalla Banca Mondiale. I principali reati presupposto per la minaccia di riciclaggio a San Marino sono, nell'ordine, truffa, frode, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere, compresa quella di stampo mafioso. La stragrande maggioranza – e cioè il 77% - delle indagini per riciclaggio condotte a San Marino, fino al 31 luglio 2019, riguarda soggetti esteri. Nel periodo 2015 – ottobre 2019 risultano disposte confische, conseguenti al reato di riciclaggio, per circa 66 milioni di euro nel primo grado di giudizio e per circa 25 milioni di euro in appello. Numeri che collocano San Marino nella media europea, perfino superandola in alcune singole annualità. Nel complesso dunque si registrano progressi rispetto alla precedente valutazione che potranno essere considerati nella prossima visita degli esperti del Moneyval, attesi sul Titano da fine settembre al 10 ottobre, per il quinto round di valutazione.
Scende il rischio riciclaggio per San Marino, basso il rischio di finanziamento del terrorismo
E' quanto emerge dalla valutazione 2018-2019 del National Risk Assessment of Money Laundering (NRA). A fine settembre arrivano sul Titano gli esperti Moneyval
13 ago 2020
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