E’ un deflusso dovuto in larga misura allo scudo fiscale quello che interessa le banche sammarinesi. Lo conferma il Presidente dell’ABS, Pierpaolo Fabbri, ricordando che per gli istituti di credito della Repubblica era concesso posticipare fino al 30 giugno il rientro dei capitali in Italia dei correntisti che avevano deciso di usufruire dello scudo fiscale. Lo prevedeva la circolare E52 dell’Agenzia italiana delle Entrate, che ha consentito di attendere quella data. “Di qui – dichiara Fabbri – la riduzione dei depositi e quindi il calo della raccolta rilevata da Banca Centrale”. La contrazione della raccolta è evidente su base trimestrale e si accentua di poco su base annuale. Tra aprile e maggio i depositi nelle banche sammarinesi si sono attestati intorno ai 9 miliardi e 300 milioni di euro, con un calo di oltre 203 milioni in appena 30 giorni. Diminuisce la raccolta diretta mentre tiene invece quella indiretta. Ma oltre allo scudo fiscale c’è un altro aspetto che contribuisce alla diminuzione dei depositi bancari, ed è il calo di appeal delle banca che operano in Repubblica. E’ lo stesso Fabbri a metterlo in evidenza. “Troppo forte la campagna mediatica che ha dovuto subire il sistema sammarinese – afferma il Presidente dell’ABS - troppe le vicende, molte volte gonfiate ed enfatizzate oltre misura, che hanno messo in cattiva luce l’apparato finanziario del Titano”. Un fatto che per il rappresentante delle banche sammarinesi mette in evidenza la forte esigenza della Repubblica di ricostruire un’immagine reale del sistema finanziario, ma anche della sua struttura economica: “si deve investire – afferma – per ridare al Paese l’identità che merita e non quella che si è affermata nell’opinione pubblica”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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