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Per il segretario dell’Anis l’Italia viola il principio del libero scambio

4 giu 2010
Per il segretario dell'Anis l'Italia viola il principio del libero scambio
Per il segretario dell'Anis l'Italia viola il principio del libero scambio
“L’azione italiana di fatto ha bloccato il libero scambio di beni e servizi, principio cardine degli accordi con l’Unione Europea, principio che Italia e San Marino hanno sempre condiviso e ribadito con l’accordo di libero scambio del 1993”. Non la manda a dire Carlo Giorgi, segretario degli industriali, che dalle pagine di San Marino Fixing si fa portavoce delle aziende, sotto assedio da mesi, tra crisi economica e black list. Nel 2009 il calo del fatturato era stato del 18%, nel 2010 le previsioni dicono che potrebbe anche andare peggio. “E’ ovvio – continua Giorgi – che le sanzioni, o embargo che sia, sono destinate a cessare, ma come e quando? E se ciò avvenisse con una San Marino distrutta?”. Era stata l’Osla a parlare per prima di embargo: espressione forte, ma come altro definire il blocco delle forniture che oltre confine hanno già iniziato ad attuare? “Riscontriamo problemi – conferma il direttore Giorgio Chiaruzzi – anche coi fornitori di materiale sanitario e scolastico. L’elettronica e la telefonia sono settori più sotto controllo di altri, ma anche qui c’è chi lavora correttamente ed è particolarmente in tensione. Anche sui siti online i nostri associati iniziano ad avere le credenziali bloccate. Di fatto, è un embargo”. E solleva anche il problema dei ritardi nella vidimazione delle fatture con Iva e nell’aggiornamento della modalità di gestione documentale tra Ufficio tributario e Agenzia delle Entrate.

Francesca Biliotti

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