Cala la cosiddetta economia fittizia, si consolida quella reale. I dati al 31 agosto evidenziano un minor ricorso alla cassa integrazione rispetto al 2009 e un aumento di occupazione, sempre nello stesso periodo di circa 200 dipendenti. Erano 16.248 nel 2009, sono 16.458 nei primi 8 mesi dell’anno. Il tasso di disoccupazione si attesta sul 2,8 per cento. Gli iscritti in graduatoria sono oltre 1.800 ma 964 di questi lavorano a tempo determinato. Dei restanti 897 sono 685 quelli considerati “disoccupati in senso stretto”, gli altri sono in attesa di un posto di lavoro ad hoc, o sotto la pubblica amministrazione o con contratti part time. Sempre guardando i dati, nel 2010 hanno cessato l’attività 224 imprese, mentre 322 hanno sospeso la licenza. Sono meno di quelle che nel 2009 hanno fatto scelte analoghe: 257 avevano chiuso i battenti, 544 sospeso l’attività. Per l’esecutivo è il segno che le imprese “fantasma” abbandonano il territorio ma senza lasciare ferite di rilievo nel tessuto economico. “Dopo l’introduzione dell’Iva prepagata per certi settori – evidenzia il Segretario all’Industria, Arzilli – il volume d’affari di quei comparti è diminuito del 40 per cento. L’economia reale non solo non ha sofferto, ma ne ha guadagnato”. Ma i dati vanno interpretati ed approfonditi. Per questo una commissione specifica, composta da 4 segreterie di Stato, analizzerà i numeri sul fronte del lavoro, dell’impresa e dell’economia in generale. Valutazioni che dovranno fornire elementi utili sulle dinamiche economiche del Paese e suggerire adeguate e mirate scelte anche di natura legislativa.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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