"Una vera e propria istigazione a non rispettare la legge di riforma tributaria”. La Centrale Sindacale Unitaria lancia strali all'indirizzo del presidente Osla, Mirko Dolcini a difesa dello strumento Smac fiscale, tanto vituperato dalle associazioni di categoria. “Un conto è esprimere contrarietà politica alla legge - osserva il sindacato - ben altra cosa è arrivare a invitare gli operatori economici a non rispettare le regole. I controlli infatti – ribadiscono - sono necessari, tanto più che si tratta di categorie economiche i cui redditi dichiarati, notoriamente, da decenni sono poco credibili. Ci sono aspetti tecnici da migliorare o correggere - conferma la Csu - ma questo non significa che tutto l'impianto della legge sia da buttare”.
Ad accorrere in appoggio di Dolcini, è la confederazione Ius - Imprenditori Uniti Sammarinesi, che parla di accanimento ingiustificato verso gli operatori: lo dimostra il fatto che da inizio anno “devono essere 'smaccati' tutti gli importi, compresi quelli sotto i 5 euro, quindi anche per un semplice caffè. Mentre chi ci ha governato – rimbrottano - è accusato di aver usato illegittimamente somme esorbitanti sottraendole alla collettività, inizia la caccia all’evasione dei caffè, con buona pace degli operatori che si lamentano non perché non vogliano essere controllati, ma perché la procedura risulta già fin troppo lenta e macchinosa per somme superiori a 5 euro, figuriamoci per importi sotto questa cifra”. Per Osla, Usc e Usot, “fare multe sulla base di una legge che non funziona non è una sana lotta all’evasione, ma un pessimo modo per fare cassa”. Chiedono pertanto al Governo di fare un passo indietro e di restituire dignità a chi ha il coraggio di fare impresa.
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Ad accorrere in appoggio di Dolcini, è la confederazione Ius - Imprenditori Uniti Sammarinesi, che parla di accanimento ingiustificato verso gli operatori: lo dimostra il fatto che da inizio anno “devono essere 'smaccati' tutti gli importi, compresi quelli sotto i 5 euro, quindi anche per un semplice caffè. Mentre chi ci ha governato – rimbrottano - è accusato di aver usato illegittimamente somme esorbitanti sottraendole alla collettività, inizia la caccia all’evasione dei caffè, con buona pace degli operatori che si lamentano non perché non vogliano essere controllati, ma perché la procedura risulta già fin troppo lenta e macchinosa per somme superiori a 5 euro, figuriamoci per importi sotto questa cifra”. Per Osla, Usc e Usot, “fare multe sulla base di una legge che non funziona non è una sana lotta all’evasione, ma un pessimo modo per fare cassa”. Chiedono pertanto al Governo di fare un passo indietro e di restituire dignità a chi ha il coraggio di fare impresa.
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