Sconcerto e preoccupazione dell’Associazione Sportello Consumatori per i prossimi aumenti delle tariffe. Ma anche disappunto per il fatto che la nomina dei componenti dell’Authority per i servizi pubblici sia avvenuta mentre era aperto il confronto con la Segreteria di Stato per i rapporti con l’Azienda dei Servizi proprio sulle tariffe. Una nomina, sottolinea lo Sportello dei Consumatori, della quale ci hanno accuratamente tenuti all’oscuro.
La volontà di delegare ad un organismo “terzo” la determinazione delle tariffe, è stata sempre contestata dall’Associazione che, in questo caso, accusa il Governo di essersi nascosto lasciando che fosse l’Authority a proporre i rincari. L’Associazione dei Consumatori si dice consapevole delle difficoltà economiche che sta vivendo l’Azienda dei Servizi ma ritiene impossibile che l’unica soluzione sia l’aumento secco delle tariffe dei servizi.
Intanto Giorgio Chiaruzzi, uno dei tre membri dell’Authority, fa sapere di essersi dimesso il 9 novembre, quando ancora non era stato pubblicato il Regolamento dell’organismo per i servizi pubblici e l’energia. Chiaruzzi si chiede come sia possibile, di fronte alle sue dimissioni, che l’Authority possa decidere l’incremento delle tariffe preannunciato mercoledì dal Segretario di Stato all’Industria.
Tito Masi precisa di essersi limitato a riferire le informazioni avute direttamente dall’Authority circa la possibilità di assumere entro pochi giorni, la decisione di aumentare le tariffe, come richiesto dall’Azienda di Stato per i Servizi, e di non essere entrato nel merito degli aumenti e della loro entità perché sono di competenza esclusiva dell’Autorità che opera in piena autonomia. Nessun commento infine sulle dimissioni di Giorgio Chiaruzzi e sulle conseguenze che queste avranno sull’operato dell’Autorità per i Servizi Pubblici e l’Energia.
La volontà di delegare ad un organismo “terzo” la determinazione delle tariffe, è stata sempre contestata dall’Associazione che, in questo caso, accusa il Governo di essersi nascosto lasciando che fosse l’Authority a proporre i rincari. L’Associazione dei Consumatori si dice consapevole delle difficoltà economiche che sta vivendo l’Azienda dei Servizi ma ritiene impossibile che l’unica soluzione sia l’aumento secco delle tariffe dei servizi.
Intanto Giorgio Chiaruzzi, uno dei tre membri dell’Authority, fa sapere di essersi dimesso il 9 novembre, quando ancora non era stato pubblicato il Regolamento dell’organismo per i servizi pubblici e l’energia. Chiaruzzi si chiede come sia possibile, di fronte alle sue dimissioni, che l’Authority possa decidere l’incremento delle tariffe preannunciato mercoledì dal Segretario di Stato all’Industria.
Tito Masi precisa di essersi limitato a riferire le informazioni avute direttamente dall’Authority circa la possibilità di assumere entro pochi giorni, la decisione di aumentare le tariffe, come richiesto dall’Azienda di Stato per i Servizi, e di non essere entrato nel merito degli aumenti e della loro entità perché sono di competenza esclusiva dell’Autorità che opera in piena autonomia. Nessun commento infine sulle dimissioni di Giorgio Chiaruzzi e sulle conseguenze che queste avranno sull’operato dell’Autorità per i Servizi Pubblici e l’Energia.
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