In un anno difficile per il turismo balneare, una boccata d’ossigeno arriva dalla ripresa del settore congressuale. E’ un quadro senza dubbio positivo quello tracciato da Convention Bureau che ha presentato le ricerche effettuate dal master in gestione e sviluppo dei servizi turistici sul primo semestre del 2004. Confrontando i dati con lo stesso periodo dello scorso anno, l’attività registra un + 19,49% per numero di incontri e un aumento del 27,13% dei partecipanti che sono stati, complessivamente, 630mila 101. Crescono anche le giornate congressuali che, per il 59% si sono svolte in centri specializzati e per il restante 41% in hotel dotati di sale congressuali. Il tipo di domanda invece fa sempre più riferimento a quote di mercato riferite a meeting e convention a carattere aziendale, insieme a quelle di associazioni scientifico - culturali ed enti. Subiscono invece una forte contrazione le richieste da parte di partiti, sindacati, associazioni sportive e religiose. Lo studio conferma anche la debolezza della destinazione sul mercato internazionale (- 22,36%) a cui fa da contraltare la crescita dei congressi nazionali e regionali. Per quanto riguarda le dimensioni, aumentano gli eventi che raggiungono i 300 partecipanti e si riducono gli incontri con un numero di congressisti maggiore (nella fascia che va dai 300 ai 100 partecipanti il segno negativo è del 18%) mentre tengono i mega congressi con più di 4000 adesioni. Non cresce solo la produzione congressuale della provincia di Rimini ma cresce anche la qualità dell’intero sistema che si è visto assegnare una valutazione media pari a 7,69 su una scala di valori da 1 a 10. Complessivamente, sia il territorio urbano che le infrastrutture ottengono un voto superiore a 7, sebbene si vada a punteggi superiori per la sicurezza e la tranquillità della città e per la pulizia e la manutenzione delle strade.
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