“Il Piano della NetCo non regge. A rischio 90 milioni di risorse pubbliche”. Torna ad esprimere forti perplessità sulla politica di sviluppo delle Telecomunicazioni e per la sostenibilità del settore – nonostante le rassicurazioni della Segreteria di Stato competente e l'istituzione della Autorità ICT - la Rappresentanza sindacale aziendale di Tim San Marino. “Per assicurare la sostenibilità del piano – spiegano - chi ha lavorato al business plan ha dovuto ipotizzare introiti per oltre 5,4 milioni di euro all’anno per i prossimi 25 anni. Un’enormità. Oltretutto realizzare scenari a 25 anni nel settore delle telecomunicazioni può essere credibile solo se si parla di infrastrutture (cavidotti, fibre ottiche e torri per ospitare le antenne) considerando anche il regime di monopolio. Tutto il resto è un esercizio di pura fantasia utile solo a giustificare il progetto. Poi una domanda: “Riuscirà – si chiedono - il mercato sammarinese a generare ricavi per mantenere entrambe le strutture, una nuova di proprietà pubblica che si va ad affiancare ad una rete già esistente di proprietà privata?” I dipendenti di Tim San Marino temono che possano fallire sia i vecchi che i nuovi: “il paese – concludono - non può permettersi questo salto nel buio. Ci auguriamo quindi che il Segretario di Stato rifletta attentamente sui numeri presentati e sugli scenari che ne deriveranno nel medio e lungo termine. Se fino ad oggi nessun operatore è voluto venire a San Marino è perché sapeva benissimo che non avrebbe avuto un ritorno dell’investimento. E se verrà domani lo farà solo perché questo rischio ce lo siamo assunto noi come Paese”.
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