L'Europa si spacca. Nel corso del vertice “salva-euro” di Bruxelles riesce a mettere in piedi una “Unione di bilancio”, all’insegna del rigore. L’obiettivo è recuperare la credibilità della moneta unica e garantirne così la tenuta. Ma lo fa solo a '23' e sotto forma di accordo intergovernativo. Una sorta di cooperazione rafforzata che riesce a mettere insieme i 17 paesi di Eurolandia, più altri sei, ma non la Gran Bretagna che si sfila. Soddisfatta la Merkel. Critico invece Sarkozy che accusa: “Le due velocita sono colpa di Londra”. La decisione di non rivedere i trattatati è stata “difficile ma buona” ha replicato il premier inglese Cameron. Particolare la posizione dell’Ungheria, che inizialmente era allineata alla Gran Bretagna. Secondo fonti vicine al governo, invece, seguirebbe la posizione di Svezia e Repubblica Ceca che, non ostili all'intesa, hanno solo chiesto di consultare i Parlamenti. Ciò che è uscito da Bruxelles non è nel nostro interesse. Le borse hanno reagito a tutto ciò con un andamento altalenante. Prima una generalizzata apertura in calo; poi un parziale recupero con Piazza Affari a segnare i migliori risultati. In tarda mattinata il listino di Milano segnava un +2,05% con i bancari in forte ripresa.
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