L’USL chiede che nel decreto sulle attività socialmente utili vengano considerate le associazioni no-profit riconosciute iscritte alla consulta, dando a questi enti la possibilità di beneficiare dell’opera dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e disoccupazione. Questo non vuole essere un modo per sfruttare manodopera a costo zero, ma per dare risorse temporanee ad un settore carente di fondi e un impiego al lavoratore in mobilità.
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