L’ USL, alla luce del rapporto sull’occupazione della CDLS, imputa ad Anis e Osla le maggiori responsabilità, dal momento che non hanno effettuano le dovute verifiche sui loro associati. Responsabilità da imputare anche al vecchio sindacato, che ha operato condividendo e approvando pratiche – scrive l’ Unione Sammarinese dei Lavoratori – che hanno portato a questa situazione. I lavoratori non credono più alle parole, vogliono i fatti.
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