'Il Tavolo "Istituzionale” è nato, a nostro avviso, da urgenze e progetti politici che nulla avevano a che vedere con una reale volontà di condivisione con le Associazioni Datoriali'. E' forte la critica Usot all'indomani dell'approvazione del bilancio. Parla di un "Tavolo" nel quale la presunta necessità di una globale condivisione aveva chiaramente un unico obiettivo: annullare la responsabilità della Politica e spalmarla (o magari in futuro rivendicarla) su Associazioni Datoriali e Parti Sociali.
Insomma, secondo gli Operatori Turistici,'chi ha pensato, inizialmente, che fosse l'avvio di un percorso che metteva Politica, Sindacati e Associazioni di Categoria sullo stesso piano si è dovuto presto ricredere'. Sono bastati un paio di incontri, infatti, per comprendere chiaramente che l'unico interlocutore ascoltato ed a cui era rivolta l'attenzione della Segreteria di Stato per le Finanze fosse la CSU. Tanto che durante la discussione della Legge di Bilancio e del relativo articolato - per Usot - sono sempre e solo state accettate le indicazioni e richieste delle organizzazioni sindacali, usando due pesi e due misure rispetto alle esigenze e tematiche avanzate dalle Associazioni Datoriali".
Per l'Associazione datoriale nella manovra 'mancano indicazioni e previsioni di reale sviluppo economica e di una seria riduzione degli abbondanti ed evidenti sprechi presenti nella Pubblica Amministrazione e nelle Aziende ed Enti partecipati". 'L'elaborato presentato dal Tavolo è un documento incompleto - scrive Usot - assolutamente parziale che non affronta se non marginalmente le vere criticità che colpiscono il Paese". A parlare sono gli stessi numeri, un bilancio approvato con meno voti nella storia, 22.