Annunciata, in Congresso di Stato, l’intenzione di definire un accordo di cooperazione economica e commerciale con la Cina. Gia’ diverse le aziende sammarinesi presenti nel grande paese asiatico: a Pechino, per esempio, è già possibile gustare un buon gelato sammarinese. C’è infatti una sede in franchising della “Romana”, che è di una società del Titano. Da Luglio 2005 sul mercato cinese è presente inoltre la Colombini, con uno stabilimento che occupa 60 dipendenti e che pensa già di ampliarsi. Ma c’è anche la Roval, che opera nel settore dei radiatori e la Titan Text per l’abbigliamento. San Marino ha dunque il potenziale per esportare in Cina e l’accordo in via di definizione, annunciato in Congresso di Stato, potrà essere utile per abbattere alcuni dazi che ne frenano lo sviluppo, come ci ha spiegato Gianfranco Terenzi, presidente dell’associazione San Marino-Cina. Per importare dalla Cina verso San Marino, invece, si punta ad evitare, in futuro, il transito via Hong Kong per fare arrivare direttamente la merce sul Titano, senza tappe intermedie. A San Marino, attualmente, si acquistano dalla Cina materiali grezzi, semilavorati e anche alcuni prodotti finiti. Ma i rapporti d’affari sono destinati ad incrementarsi. Il mercato cinese è uno dei più ambiti in questo inizio di terzo millennio e mostra indicatori senza eguali sul pianeta. 1300 miliardi di dollari di Pil, con un incremento medio annuo vicino al 10%. Le esportazioni cinesi nel 2005 sono aumentate del 30% e le importazioni del 16%. La Camera di Commercio di San Marino sta valutando l’ipotesi di aprire la sua prima succursale estera proprio a Shanghai e c’è un’azienda del Titano che si occupa di servizi alle imprese, che intende proporsi come trait d’union per aiutare, dal punto di vista della logistica delle importazioni, le altre imprese che importano dalla Cina. E’ invece già operativo a Serravalle l’ufficio dell’Associazione 'San Marino-Cina', con un funzionario a disposizione di chiunque abbia necessità di informazioni economiche o di altro tipo, sul grande paese asiatico. Il tutto si basa su una buona tradizione di rapporti bilaterali tra i due stati in vari ambiti. Basti dire che i sammarinesi che intendono recarsi in Cina, a differenza dei vicini italiani, non necessitano del visto sul passaporto.
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