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Alluvione Marche: ricerche con cani molecolari addestrati a San Marino, proseguono le inchieste

11 i morti accertati. Presidente Acquaroli: "Serve un piano nazionale straordinario, danni per miliardi"

di Mauro Torresi
20 set 2022

A ogni ritrovamento di oggetti appartenuti ai dispersi si aggiunge nuovo dolore alla tragedia dell'alluvione. Mancano ancora all'appello il piccolo Mattia, 8 anni, e Brunella Chiù, 56. Le ricerche continuano. Recuperato lo zainetto appartenuto al bambino, a otto chilometri di distanza dal punto in cui era stato strappato dalle braccia della madre. In giornata la notizia del ritrovamento delle scarpe, ma erano già nella disponibilità dei soccorritori.

In questa fase giocano un ruolo prezioso i cani molecolari. Sono addestrati in Svizzera e a San Marino e capaci di individuare persone in qualsiasi condizione. Proprio dal Titano è infatti partito un gruppo di esperti per operare, a quanto si apprende, nella zona di Barbara, nell'Anconetano.

Dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in conferenza stampa, il punto della situazione. Dal 2018 al 2022 sono state realizzate opere di manutenzione con fondi regionali per circa 2 milioni 600mila euro per i fiumi Misa e Nevola, ha spiegato. Cifra che sale a circa 12 milioni in 7 anni su tutto il territorio. Sul fronte degli investimenti, si parla di "170 milioni di euro sul reticolo dei fiumi marchigiani, ma non basteranno". Acquaroli chiede un “piano nazionale straordinario” per il rischio idrogeologico.

Dal lato giudiziario, proseguono gli approfondimenti delle Procure di Ancona e Urbino. In questo momento, ha spiegato la procuratrice capo di Ancona, Monica Garulli, si riscontra “che non c'è stata un'allerta da parte della Regione” verso i Comuni. Nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura del capoluogo per omicidio colposo e inondazione colposa i Carabinieri forestali hanno acquisito dati meteo negli uffici competenti; in corso la ricostruzione dei tabulati telefonici. Per la Protezione Civile delle Marche l'allerta non c'è stata perché il fenomeno meteo era “impossibile da prevedere” per intensità e sviluppo.

Nel servizio, le dichiarazioni di Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche





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