Solo con l'avvio della “fase 2” in Italia, le scuole primarie hanno consentito ai genitori degli alunni di poter entrare nelle aule per recuperare il materiale scolastico dei figli, lasciato nelle classi perché le scuole sono state chiuse da un giorno all'altro a causa del coronavirus. Garbatella, uno dei quartieri popolari di Roma, lentamente cerca di riemergere dal lockdown, con alcune attività riaperte e più gente in strada. All'interno della scuola però, il tempo è sospeso: calendari fermi a marzo, disegni di carnevale, libri e quaderni sui banchi come se gli alunni dovessero entrare da un momento all'altro per usarli, come ogni giorno. Invece da due mesi nessuno entra più nelle aule, nessuno per i corridoi o per le scale. La comunicazione che le scuole chiudevano a causa del coronavirus, infatti, è arrivata il 4 marzo, di sera, valida subito dal giorno dopo. Alessandra non è solo una madre, ma anche un'insegnante di liceo, con 5 classi da seguire. Per il futuro, non c'è grande ottimismo.
Nel video l'intervista a Alessandra Ceraglia, madre e insegnante