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Giornata mondiale dell'acqua: a Rimini un convegno sulla gestione della risorsa

di Maria Letizia Camparsi
23 mar 2024

In Italia nel 2023 la disponibilità di acqua si è ridotta del 18% rispetto alla media annua dello stesso lungo periodo 1951–2023, risultato dell'effetto combinato di un deficit di precipitazioni - specialmente nei mesi di febbraio, marzo, settembre e dicembre - e di un incremento dell'evaporazione diretta dagli specchi d'acqua e dal terreno.

"Il problema dell'acqua è complesso e riguarda tutta la società - commenta Lucio Ubertini, presidente Unesco della Gestione e cultura delle risorse idriche -. Ci sono diversi aspetti di tipo gestionale e politico da tenere in considerazione. Noi, a conclusione di questo convegno, abbiamo proposto una roadmap per studiare il problema e poi risolverlo in cooperazione con gli altri Paesi attraverso le Nazioni Unite". 

Due giornate di panel organizzate da Romagna Acque assieme all'Università di Bologna, nella succursale riminese, per parlare di tutte le problematiche legate all'acqua: inquinamento di mari e coste, urbanizzazione e impatto dei cambiamenti climatici su scarsità della risorsa, sicurezza alimentare ed eventi estremi. "Da un evento siccitoso legato al Po, che abbiamo visto in tutta la sua gravità nel 2022 - ricorda Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque -, siamo arrivati al maggio 2023: era stato da poco nominato il Commissario alla Siccità quando la Romagna fu colpita dall'alluvione. Bisogna tenere assieme i due problemi: la necessità di accumulare risorsa e aumentare le difese idrauliche del territorio".

Nel video le interviste a Lucio Ubertini (presidente Unesco Gestione e cultura risorse idriche) e Tonino Bernabè (presidente di Romagna Acque)






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