Tra timori, e non poche polemiche, dopo la pausa natalizia l'Italia si appresta a riaprire le scuole. Rientro in presenza, lunedì; e questo nonostante l'elevata circolazione virale e l'appello di 1.500 presidi, che avevano invocato un posticipo di due settimane restando in didattica a distanza. Ma il Ministro dell'Istruzione ha sottolineato come l'intenzione del Governo sia di procedere con i calendari già definiti. “Il ricorso massiccio alla dad, oggi, come se i vaccini non ci fossero – ha aggiunto Patrizio Bianchi -, sarebbe un errore”. Da qui un appello ad accelerare sulle vaccinazioni. L'Esecutivo sarebbe inoltre intenzionato ad impugnare la decisione del Presidente della Campania De Luca, che ha annunciato di non riaprire le classi in Regione. Perplessità espresse anche dal Governatore del Veneto; “quella della scuola – ha detto - rischia d'essere una falsa apertura”. Zaia ha invitato allora il Cts ad esprimersi in merito. Il Ministero dell'Istruzione ha comunque convocato per oggi i sindacati della scuola, per un'informativa sulle nuove regole per la gestione dei casi.