In occasione del 'Summer Pride' che oggi sfila a Rimini - cinquantesima parata nel cartellone dell'Onda pride - "il nostro orgoglio e le nostre lotte prendono corpo in Romagna, lì dove il cambiamento climatico ha mostrato il suo volto più drammatico". Così, il segretario generale dell'Arcigay, Gabriele Piazzoni, secondo cui "è in appuntamenti come questo che la nostra rivendicazione diventa un moltiplicatore, che tiene assieme le lotte e disegna traiettorie di mutualismo e di reciproco sostegno". A giudizio del segretario generale dell'associazione, ancora, "è un piacere e un onore sfilare oggi a Rimini insieme alla gente della Romagna, operosa e caparbia. La nostra ostinazione, quella con cui chiediamo pari diritti per le persone Lgbtqi+ - conclude Piazzoni - oggi diventa un colore dell'arcobaleno in cui accogliamo la tenacia di chi, come noi, no si dà per vinto".
Nella città romagnola, osserva il presidente di Arcigay RImini, Marco Tonti, alla manifestazione "ci aspettiamo di confermare le 15mila presenze dell'anno scorso. In testa trenino con le famiglie e i figli delle famiglie arcobaleno. Tra gli altri sul Palco Alessandro Zan e Paolo Rondelli già Capitano Reggente della Repubblica di San Marino e primo capo di stato gay dichiarato al mondo. Il tema del Rimini Summer Pride di quest'anno - argomenta - è 'We are family', perché l'Italia già costringeva all'esilio forzato le famiglie omo-genitoriali che volevano uno stato di famiglia rispondente alla realtà che comprendesse i due genitori, le due mamme o i due papà, e i loro i figli e figlie. Lo dichiariamo perciò che noi siamo famiglia, non è solo una questione di dignità e di parità - conclude Tonti - ma anche di effettive tutele giuridiche su quei minori che risultano per la retrograda legge italiana in sostanza dei semi-orfani, anche i genitori li hanno entrambi e sono ben presenti nella loro vita".